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Martedì, 12 Novembre 2002

Udine Non tutti i cosiddetti luoghi ...
Udine Non tutti i cosiddetti luoghi comuni sono privi di fondamento: uno dei più inconfutabili riguarda certamente lo scarso peso della musica da camera italiana nella programmazione concertistica, ove infatti gli autori conterranei sono di norma assenti. Fra gli eventi di assoluta eccezionalità va, quindi, annoverato l'appuntamento all'auditorium Zanon dedicato esclusivamente a nostri compositori fra Otto e Novecento, nell'ambito della stagione organizzata dagli Amici della Musica.

Il Quartetto David (Mauro Loguercio e Gabriele Baffero violini, Antonio Leofreddi viola, Marco Decimo violoncello) ha inaugurato la serata con l'op. 19 di Ferruccio Busoni, lavoro di uno studente ancora suggestionato dai modelli brahmsiani, ma pure incamminato verso soluzioni "moderne", oggettivamente antiromantiche, presagio della tonalità progressivamente destabilizzata che connoterà la sua scrittura. Al contrario, con il Quartetto Dorico di Ottorino Respighi, gli interpreti hanno percorso l'essenzialità di quel linguaggio che recupera la modalità gregoriana, in una dimensione assai distante dal mondo lirico più noto del compositore bolognese, poeta del timbro e del colore specie nei poemi sinfonici evocanti il fasto della Roma barocca. Infine il quartetto di Giuseppe Verdi, tardiva e unica concessione a questo genere cameristico da parte del Maestro di Busseto, che inevitabilmente vi riflette l'humus del suo glorioso repertorio teatrale.

Il Quartetto David , considerato fra le migliori formazioni cameristiche emergenti, per concordia d'ispirazione e vitalità musicale, è stata pari alla reputazione conquistata nelle più prestigiose sale da concerto europee: anche nella serata udinese questi virtuosi dell'archetto hanno sempre espresso il piacere di suonare insieme, di dialogare cesellando ogni dettaglio con lucida tensione, senza cadute di tono. Applauditissimi, si sono congedati con un fuoriprogramma del repertorio haydniano (ultimo movimento del quartetto "L'imperatore").

Silvio Montaguti


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